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IL RIPRISTINO DELLE STRUTTURE (MATERIALI E IMPATTO AMBIENTALE)

 

Il ripristino del calcestruzzo è un settore ove la compatibilità mineralogica col supporto e le prestazioni meccaniche delle malte utilizzate, sono parametri imprescindibili.

Quali materiali usare per ottenere durabilità prestazionale ed il minor impatto ambientale?
Analizzando la storia, centenaria, dei materiali per l’edilizia, emerge che sia necessario considerare due grandi famiglie di prodotti:

 

  1. Ripristino (strutturale o non strutturale) di costruzioni in cemento Portland, quindi “non storiche” o moderne.
  2. Ripristino (strutturale o non strutturale) di costruzioni in materiali “pre” Portland (calce, gesso, pozzolana e cemento naturale) , quindi “storiche”.

 

Appartengono alla prima famiglia tutti i fabbricati, realizzati utilizzando il cemento Portland (in calcestruzzo, malte, intonaci, finiture o blocchi/mattoni) di vario tipo e prestazione .

Appartengono alla seconda famiglia tutti quegli edifici costruiti a base di calce, pozzolana, gesso e cemento naturale (in calcestruzzo, malte, intonaci, finiture o blocchi/mattoni) quindi gli edifici dei centri storici, i castelli, ecc. Città come Parigi, Venezia, Roma, note a tutti, sono nate e sono evolute architettonicamente usando leganti naturali.

Il cemento Portland è un legante artificiale (creato in laboratorio da Louis Vicat, quasi 200 anni fa), permette di sviluppare rapidamente le proprietà meccaniche necessarie a riparare le strutture danneggiate, ma la sua produzione è molto inquinante per l’aria (1 ton di clinker di cemento Portland cotto a 1450°C genera circa 1 ton di CO2).

I leganti naturali, quindi di cava, come la calce (idrata ed idraulica), potenziata dalla pozzolana per migliorare le prestazioni, il gesso ed il cemento naturale, sono prodotti a temperature relativamente basse, usando cicli di cottura medio lunghi (riduzione di CO2 prodotta).

Cosa significa Green Building e quale materiale è più adatto per il settore del ripristino?

Green Building è un neologismo che sottolinea la necessità di ridurre l’impatto ambientale in particolare usando leganti meno inquinanti (naturali o artificiali), con una mineralogia compatibile alla riparazione di edifici moderni e storici, con minore necessità di additivazioni chimiche.

Tra i cementi artificiali, “più recenti” ,utilizzabili in Green Building, c’è il clinker solfo alluminoso (CSA) calcinato a 1250°C ,ricco in Belite, minerale presente anche negli idrati della calce idraulica e del cemento naturale. Il clinker di “bassa temperatura” CSA permette: una riduzione delle emissioni di CO2 notevole, di ridurre il dosaggio del cemento Portland nelle miscele e la compatibilità con i leganti naturali.

GeoMITS propone una linea di prodotti per ripristino basati sulla drastica riduzione del cemento Portland, fino alla completa sostituzione in alcuni casi, puntando sull’interazione tra leganti naturali ed artificiali di nuova generazione.

E’ possibile fare Green Building, rispettando l’ambiente,mantenendo alte performances,  tempi di messa in servizio rapidi e operando sia su strutture moderne che storiche, con la stessa efficacia prestazionale.

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